Comunicati Stampa

NESSUNO SPAZIO AL RAZZISMO NEL RUGBY ITALIANO E VENETO

Il plauso del Presidente Marzio Innocenti e di tutto il Comitato Regionale Veneto per la gestione dell’episodio che ha visto coinvolto l’head-coach Casellato nel derby di Continental Shield con il Petrarca Padova

 

 

L’ammissione dello scivolone inopportuno, l’accettazione serena della squalifica, le prese di posizione delle società Rugby Rovigo Delta e Petrarca Padova, la decisione di cimentarsi con la bella iniziativa del Porto Alegre FC: il brutto episodio accaduto durante il derby di Coppa, con l’insulto a sfondo razzista rivolto dal tecnico rodigino al giocatore petrarchino Su’a in un momento di particolare concitazione, si sta componendo in un puzzle sempre più completo, dove accanto alla giusta valutazione della gravità del caso tutte le componenti hanno immediatamente contribuito a far emergere i valori di rispetto ed inclusione che sono la base identitaria del nostro sport.

 

 

Non posso che esprimere il mio più grande plauso per modi e tempi con cui la vicenda è stata gestita fin dal primo momento“, il pensiero del presidente del Comitato Regionale Veneto, Marzio Innocenti. “A partire da Casellato stesso, nessuno ha mai voluto sminuire la portata dell’accaduto, certamente da contestualizzare, ma di sicuro da non ridurre ad una semplice uscita infelice, sminuendone la portata simbolica. Il rugby veneto ed italiano, ma più in generale il mondo del rugby inteso nella sua globalità, ha da sempre sviluppato solidi anticorpi contro qualunque forma di discriminazione, tali per cui il razzismo non troverà mai nemmeno un millimetro di spazio ove poter covare più o meno palesemente una sua presenza”.

 

 

“Come ho già avuto modo di dichiarare, conosco personalmente Umberto Casellato ed il suo essere profondamente uomo di rugby, il gesto è stato riprovevole ma distante dal suo sentire e dal suo vivere il nostro sport, come del resto dimostrato dalla sua immediata presa di coscienza ed accettazione delle conseguenze che ne sono derivate”.

“Mi complimento quindi a nome del Comitato del Veneto con lui e con il suo Club Rugby Rovigo Delta per la giusta valutazione del caso e per le misure adottate, personali e societarie: l’esperienza con i ragazzi del Porto Alegre, destinata ad avere una sua prosecuzione, rappresenta al meglio l’immagine che vogliamo ci rappresenti, fatta di umiltà, di professionalità e di rispetto, perché il rugby che conosciamo e che vogliamo continuare a promuovere è fatto principalmente di questo”.